venerdì 29 luglio 2011

Recensione: Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2


Albus Silente è morto, lasciando la scuola di Hogwarts totalmente nelle mani del male, che ha il nome di Voldemort, e così anche il Ministero della Magia. Harry Potter si sente perso e vuoto. Ma ad Harry, a Ron e a Hermione è stato lasciato in eredità, da Silente, un oggetto chiave per la resistenza. Se ne accorgono leggendo il testamento. Ergo, si metterano alla ricerca di oggetti ed esseri contenenti frammenti dell' anima di Voldemort, come gli horcrux. Vengono a sapere che anche Voldemort ne è alla ricerca, ma non si tratta di alcun horcrux.
La saga di Harry Potter continua a incassare ed essere seguita dagli appassionati, che però si sentono sempre di "persi" man mano che si avanza con gli episodi, a causa di riferimenti (anche minimi) e citazioni dei precedenti. Bisogna tenere tutto collegato e ben presente in mente, e non è facile in questo caso.
In molti episodi si è spesso cambiato regista. Quest' ultimo capitolo, attesissimo da tutto il mondo, è però stato diretto da David Yates, meno capace dei suoi "predecessori", che diresse tutti gli ultimi 3 capitoli, pur avendo ampia scelta tra i vari precedenti registi molto più capaci ed esperti.
Gran difetto del film, oltre alla pecca citata, è la mancanza delle qualità chiave di ogni precedente capitolo potteriano: azione, comico/umoristico e puro mistero. Ricordiamo il primo, indimenticabile capitolo "La pietra filosofale", o anche i seguenti tre capitoli.
Scelta una (apparentemente) buona scusa per giustificare la divisione dell' ultimo capitolo, quando in realtà il motivo è puramente legato a bisogni/capricci di audience e business, ci si accorge che in realtà il film è caratterizzato da tempi dilatati all' esasperazione e di uno script molto povero e debole per quanto riguarda i dialoghi, rendendo così la pellicola monotona, noiosa e prevedibile anche dai fans meno appassionati, quelli che non hanno letto il libro.
Ogni punto cruciale descritto ampiamente nel libro, di focale importanza, quali le varie morti e i vari scontri, diventano punti in confronto al resto del film. Viene incentrata l'attenzione proprio nelle parti che invece, nel libro, vengono narrate più scorrevolmente.
Punto a vantaggio, il repertorio di infallibili e adorabili effetti speciali utilizzati qui più che mai, non tanto per la loro presenza, quanto per la loro ottima qualità, che vagamente (molto vagamente) ricorda i primi perfetti ed amati capitoli.

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