mercoledì 6 luglio 2011

Recensione: London Boulevard


Mitchell, ex galeotto, è finalmente un uomo libero dopo aver scontato tre anni di prigione per aggressione aggravata. Non vuole tornare ad essere un criminale, né tornare in prigione, e cerca di dimenticarsi completamente della sua vita prima della prigione. Ma i suoi ex compagni del mondo del crimine fanno di tutto perché torni a fare ciò che faceva. Ma a Mitchell viene offerta un' occasione di lavoro: l’incarico di fare da bodyguarde  proteggere una giovane e celeberrima attrice, Charlotte, che ha deciso di lasciare il mondo del cinema, troppo stressante per lei, stress dato dai paparazzi che si accampano in massa fuori dalla porta di casa sua così come un boss del crimine, Gant, assedia Mitchell.
L' esordio ala regia dell' eccellente sceneggiatore di The Departed, William Monahan, ci offre un valido esempio dei punti negativi e positivi di un regista alle prime armi: da una parte, scorgiamo l'immotivata volontà di far riferimenti sempre ad opere alte quando non se ne esige alcuna, dall' altra invece scorgiamo la semplicità con la quale Monahan si serve del semplice volto espressivo di Farrell per fare del film un' opera profonda quanto amara.
Colin, lontano anni luce da Alexander, dimostra ancora una volta (dopo In Bruges) di saper trasformare un a prima vista semplice crime movie in un viaggio interiore, che ci porta a drastiche considerazioni sul fato, che cerchiamo inutilmente di evitare.
Come la stessa Charlotte nel film afferma, si "fanno risaltare le doti del protagonista maschile" in relazione alla quantità di attrici femminili della pellicola.

Voto: 4/5.

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